Trittico è una serie di opere realizzate per la seconda edizione del Pomezia Light Festival, ed ha come tema il tempo, non inteso come metrica ma come flusso.
L’idea nasce dalla location, la torre civica di Pomezia, la torre dell’orologio.
Su questo tematica ho sviluppato l’opera proponendola in tre varianti (da qui il nome dell’opera): come scultura in gesso, come installazione luminosa e come performance concettuale.
Questa triplice esistenza è dovuta dalla problematica posta dalla scultura digitale, che può concretizzarsi a noi in altre forme perdendo la sua veste di puro codice.
Così il codice si è tradotto prima in una stampa 3d e poi nella sua copia in gesso.
1- Trittico – Il Codice
Il Codice nasce dall’idea di attualizzare il “De Statua” di Leon Battista Alberti.
All’interno del primo piano della torre ho collocato un libro nel quale è stampato il codice ASCII dell’opera, sul quale sono posti dei codici qr per permettere la visualizzazione virtuale della scultura. Al lato del libro, per la durata del festival, una stampante 3d ha stampato i tre modelli del Trittico, così facendo si è portata idealmente la forma digitale da un mondo virtuale, di puri numeri, alla realtà tangibile della materia.

2- Trittico- LightArt

L’installazione luminosa inizia dove è finita la performance, è un apparato effimero “barocco” che utilizza materiali nuovi, attuali.
L’opera si divide in tre teche chiuse da un vetro sintetico scuro, al loro interno sono posti i rilievi stampati in Pla, retro-illuminati da pannelli led digitali comandati da Arduino.
3- Trittico- Il multiplo
Alla fine di questo percorso ho posto una copia in gesso dei tre rilievi uniti insieme.

Così il Passato, Presente e il Futuro diventano il tentativo impossibile di fermare il tempo ( come le maschere mortuarie in gesso) e contemporaneamente mette in risalto il fatto che il Presente è il ponte di collegamento tra il Passato che non c’è più e il Futuro che verrà.